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L'informazione e la conoscenza ai tempi di Internet


Anche quest'anno la nostra scuola ha organizzato una serie di attività per la Settimana della Legalità , con la presenza di ospiti autorevoli e prestigiosi.

Il tema oggetto del nostro approfondimento riguarda l'informazione e la conoscenza in rete. E' un argomento che ci vede pienamente coinvolti, perché tocca molto da vicino noi ragazzi.

Per acquisire un'adeguata consapevolezza circa il tema trattato, abbiamo letto ed analizzato brani di accreditati autori.

Siamo partiti da un testo del Prof. U. Galimberti "Dall'homo sapiens all'homo videns", nel quale si afferma che la televisione e il computer non ci dicono cosa pensare, ma modificano in maniera radicale il nostro modo di pensare. Se l'homo sapiens, infatti, è stato in grado di decodificare segni ed elaborare concetti astratti, oggi, con l'homo videns si rischia un'involuzione, un impoverimento cognitivo derivante dall'essere fruitori di immagini.

A questo proposito ci siamo confrontati sul brano "Il Web ci rende stupidi?", nel quale l'autore, N. Carr, analizza come l'uso degli smartphone e della rete in generale abbia cambiato il modo di apprendere, rendendo l'attenzione frammentaria e noi incapaci di una riflessione profonda. Ovviamente non è l'informazione in sé a renderci "stupidi", ma l'intensità con cui siamo gettati nel flusso delle notizie, in quanto intelligenza non è solo trovare informazioni rapidamente, ma la capacità di attribuirvi un senso.

Ecco che quindi la funzione più importante della scuola, come abbiamo compreso leggendo il brano dal titolo provocatorio "A che serve il professore?" di U. Eco, sia quella di sviluppare il pensiero critico che ci permette, tra l'altro, non solo di cercare i contenuti, ma soprattutto di sceglierli.

E questo è ciò che ci rende cittadini consapevoli in tutti gli ambiti.


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