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Nemici...o... Amici ?!?


Come promesso ecco un altro racconto!

Non vi aggiungiamo altro...buona lettura : )

Non voglio fare nessuna premessa, non voglio condizionare nessuno e non mi importa se penserete che questa storia sia inventata...leggetela senza riflettere, abbandonandovi come se foste voi i protagonisti...

Me ne stavo per conto mio senza pensare agli altri, sotto casa, seduta sul muretto vicino ai giardini, con le cuffie nelle orecchie, ascoltando la mia canzone preferita. Ad occhi chiusi.

Era una bellissima giornata piena di sole, con quel venticello che accarezza delicatamente la pelle, come se ti volesse cullare, ma all'improvviso, senza un apparente motivo, dei brividi mi percorsero la schiena, facendomi balzare in piedi, di scatto. Aprii gli occhi. Vidi che intorno a me tutto era cambiato: le nuvole si muovevano più velocemente, il cielo si era oscurato. Iniziai anche a sentire delle voci metalliche...più di una...

Improvvisamente cadde la nebbia, ma attraverso di essa scorgevo appena delle sagome umane che avvicinandosi si facevano più distinte. Sembravano uomini, in effetti, parlavano, ma la voce era metallica e le parole uscivano senza che si muovessero le labbra. Anche gli occhi erano inquietanti, con il loro colore di ghiaccio. Avrei voluto urlare, ma la paura mi paralizzava e non ebbi la forza di reagire in alcun modo. Mi portarono all'interno di una specie di disco, dove un "uomo" alto, con una tuta grigia, sorridendomi mi disse che non avrei dovuto avere paura, perché nessuno aveva intenzione di farmi del male. Anzi. Erano venuti sulla Terra perché volevano avvisarci che l'inquinamento ambientale stava raggiungendo un punto di non ritorno. Incominciò a raccontarmi che veniva da un pianeta posto al di fuori del sistema solare, ancora ignoto agli uomini. Parlava in modo calmo e convincente e disse che già da tempo ci stavano osservando e che volevano avvertirci. Mi spiegò che i problemi, per quanto grandi, possono essere risolti soltanto se ciascuno di noi fa il proprio dovere ed agisce responsabilmente; che anche l'oceano è composto da milioni di gocce d'acqua, ognuna delle quali è indispensabile e che anche il mondo può essere salvato se ognuno si considera una goccia, un'indispensabile goccia dell'oceano; che ogni singola azione è importante.

Gli chiesi come mai avessero scelto me, perché non avessero cercato di parlare con un adulto. Mi sussurrò che non ero la sola ad aver parlato con loro e che non importava l'età: adulti, bambini, vecchi o giovani, ciascuno ha il suo compito e la sua responsabilità.

Lì finì la nostra conversazione. Mi fecero scendere.

Tutto improvvisamente tornò come prima....li guardai andare via...non era stato un sogno...

Tornai sul muretto con animo sereno, pacato. Ripresi ad ascoltare la mia musica con le cuffiette, mentre riflettevo su quanto mi era stato detto.

Ad occhi aperti!


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